Come Scrivere un Curriculum Efficace

Il mondo del lavoro del ventunesimo secolo è competitivo, duro, esigente, in particolare con chi è alle prime armi. Moltissimi annunci di offerte di impiego, per esempio, richiedono come requisito imprescindibile quello di pregresse esperienze nel settore. Ma come arrivare a disporre dell’agognata esperienza, se nessuno ti assume perché ancora non ce l’hai?
Nemmeno chi se la è già fatta, però, se la passa sempre bene, quando si tratta di cercare un nuovo posto di lavoro. La concorrenza è agguerrita e preparata, e chi ha il compito di esaminare la pletora di curriculum degli aspiranti candidati si ritrova a farlo con occhio sbrigativo, idem per i colloqui. Non rimane, quindi, che impegnarsi al meglio affinché il proprio riesca a distinguersi in positivo rispetto a quelli altrui.
Come? Vediamolo, in questa lista con le regole per un curriculum perfetto.

Curare l’aspetto grafico
L’impaginazione di un curriculum non è un dettaglio trascurabile, tutt’altro.
Ogni cacciatore di teste invece ne tiene gran conto, ed è comprensibile che tenderà a prediligere quelli scritti in modo ordinato, chiaro e leggibile rispetto a quelli ridondanti e dalla grafica faticosa.
Nella scelta del carattere tipografico, stando a recenti ricerche l’ottimale è impiegare Garamond, Helvetica o Proxima Nova, per via della buona leggibilità.
Dividere in paragrafi distanziati è un altro modo per aumentare la leggibilità, mentre un uso equilibrato del grassetto può servire a evidenziare punti chiave.
Un’ottima strategia è l’uso degli elenchi per descrivere incarichi svolti o altro, in modo da farli risaltare senza rinunciare alla concisione che piace tanto ai cacciatori di teste.
Inutile dirlo, gli errori ortografici e sintattici fanno proprio brutta impressione. Usate assolutamente un correttore ortografico, ad esempio quello di Word.
Create un giusto equilibrio tra stampato e fondo bianco, evitando di pigiare tutto in una pagina o di usarne 10 quando ne basterebbero 3. Il curriculum si scrive da un solo lato del foglio, lasciando intatto il retro.

Inserire la propria foto
Con una certa frequenza, la foto viene esplicitamente richiesta nell’annuncio di offerta impiego; anche se non lo è, però, in Italia sta diventando un’abitudine sempre più diffusa quella di inserirla. Vale in particolare per le candidature relative a incarichi a contatto con il pubblico e, naturalmente, nel settore della moda, tutto giocato sull’immagine.
La propria foto deve essere posizionata nel primo foglio, in alto a destra, formato fototessera. Il ritratto deve rappresentare un mezzo busto o primo piano con fondo neutro. L’ideale è che l’esaminatore ne ricavi un’impressione di serietà, franchezza e personalità positiva, quindi capelli in ordine, sguardo sereno e look consono, come se foste già davanti al vostro interlocutore. Evitare occhiali (tranne che da vista) e cappelli, e prestare attenzione alla qualità dell’immagine.

Mantenere uno stile conciso
Stile conciso non significa ovviamente informazioni scarne e inadeguate, ma indica la proibizione a qualunque inutile prolissità.
Come regolarsi? Per intanto, selezionando le informazioni attinenti alla candidatura in questione ed evidenziando soprattutto quelle; le altre saranno limitate a brevi paragrafi o addirittura omesse.
Approfondimento
Come scrivere il perfetto curriculum vitae (clicca qui)
Se ad esempio la candidatura è per un posto da assistente veterinario, descrivere con minuzia le vostre esperienze nel campo delle traduzioni non vi porterà lontano. Un curriculum ottimale conta al massimo 3 fogli.

Usare un ordine cronologico inverso
Per un cacciatore di teste, le vostre esperienze recenti sono le più interessanti.
Inseritele quindi all’inizio, e via via aggiungete le altre relative al settore di pertinenza dell’impiego offerto. Analogo procedimento per i titoli di studio.
Le eventuali esperienze in altri ambiti professionali devono essere inserite a parte, non mischiate con quelle riguardanti la specifica candidatura, anche se dal punto di vista cronologico sono ravvicinate.

Esporre con adeguata concretezza
Gli esaminatori sono allergici ai termini, in verità alquanto abusati, che esprimono una banale (e non verificabile) soggettività, per cui è il caso di omettere “ho svolto con grande entusiasmo” e sostituirlo con un più consono “ho svolto per sei mesi”. Indicare quindi per esempio la durata dei principali incarichi svolti, se ce ne sono, e i voti dei titoli di studio, e pazienza se la laurea non è con lode: perché, d’altro canto, tralasciare il dato potrebbe far sorgere il sospetto che il vostro voto sia proprio risicato, e, quel che forse è ancora peggio, che non siate particolarmente portati alla sincerità.

Fornire valutazioni attendibili su lingue e informatica
Anche se la professione ambita non è strettamente attinente alle lingue e all’informatica, al giorno d’oggi l’importanza che hanno assunto fa sì che vadano sempre specificate nel curriculum.
Fatelo, e senza barare. È inutile inserire un’autovalutazione B2, riguardo alla vostra conoscenza del tedesco, se invece è un più modesto A1. Così come non è il caso di millantare competenze informatiche, alla stregua dei tanti che ci hanno provato prima di voi. I numerosi fanfaroni hanno vaccinato gli esaminatori, e al colloquio vi scoprirebbero subito.

Menzionare solo i profili social consoni
I profili sociali personali, come quello fb, possono risultare controproducenti perché è facile che, senza magari ve ne rendiate conto, contengano qualcosa su di voi che potrebbe non piacere a chi sta valutando se assumervi. Basti pensare alle immagini, oppure ai post in cui sparlate dei cacciatori di teste…
In altri casi invece menzionare un profilo personale è più che consigliabile. Un candidato pediatra che nel tempo libero pratica volontariato con i bambini disabili, e pubblica video e immagini attinenti su fb, a ben ragione può annettere il proprio profilo.

Aggiungere interessi e talenti personali
In chiusura curriculum è buona idea inserire qualche informazione personale, specie se in un modo o nell’altro può risultare attinente con la candidatura. Ad esempio, se si guida e se si è automuniti, e stanno cercando qualcuno per un impiego che richieda anche reperibilità notturna, o serale, questo dettaglio potrebbe farvi apparire più idonei a garantirla, anche se non è esplicitamente richiesto.
Oppure, se la vostra passione sono i viaggi esotici, e l’incarico prevede anche interazioni con clienti sudamericani, il fatto di avere già diretta conoscenza della realtà latinoamericana certo non farà male alla vostra causa.

Selezionare gli annunci per i quali scrivere il curriculum
Inviare nugoli di copie del proprio curriculum in giro per il mondo non aumenterà le chance di trovare lavoro, se rispondete agli annunci con la logica di privilegiare la quantità e non la qualità. Ammesso, e verosimilmente non concesso, che vi contattino per un posto che richiede una perfetta conoscenza del russo, e voi non ne parlate nemmeno una parola, che fate? Ma naturalmente non vi cercheranno, e meglio così. Potrete concentrare le energie nella preparazione di curriculum personalizzati per offerte adatte a voi.

Fornire recapiti per ricontatto aggiornati
Sarebbe il colmo, se dopo tanto impegno speso a rendere interessante il vostro curriculum, riusciste nel vostro intento ma non a rendervi reperibile al momento giusto…
Se inviate un curriculum e poi partite per una vacanza in una località remota, tenetene conto, e non lasciate il vostro numero telefonico interno dell’ufficio dove ancora lavorate… E magari nemmeno quello di casa.
Sempre in relazione ai propri dati, occorre ricordare che da quando sono in vigore le nuove norme sulla privacy, è necessario riportare il consenso al trattamento dei dati personali.