Paypal è servizio di pagamento online, utilizzato soprattutto nel commercio elettronico, che consente di effettuare transazioni di denaro presso la maggioranza degli shop online.
Caratteristiche
Per potervi accedere è necessario prima di tutto registrarsi al sito (in modo gratuito) e aprire il proprio conto personale, che deve essere collegato a un conto corrente o a una carta di credito, anche prepagata. Solo successivamente è possibile effettuare transazioni, in e out. Questo metodo di pagamento è molto utilizzato perché permette di effettuare scambi di denaro senza dover comunicare a nessun altro che a PayPal stesso i propri dati bancari o i numeri della propria carta di credito.
Si può quindi pagare in tutta tranquillità dal proprio conto PayPal, da carte di credito tradizionali come la Visa o la MasterCard, e anche da carte prepagate che appartengano al circuito Visa Electron, quindi carte come Kalibra, Vodafone Cash Card, etc. Gli invii di denaro sono gratuiti e non comportano commissioni, e dopo aver effettuato un pagamento l’utente riceve una mail di conferma dell’avvenuta transazione. Ricevere denaro, invece, ha un costo di 0.35 euro più una percentuale che varia in base all’importo ricevuto.
Anche il prelievo di denaro, quindi il trasferimento di denaro presente sul conto PayPal al proprio conto corrente come riaccredito sulla propria carta di credito, è gratuito per importi superiori a 100 euro; costa invece 1 euro in caso di cifre inferiori.
PayPal consente di effettuare e ricevere pagamenti in dollari statunitensi, canadesi e australiani, euro, sterline inglesi, yen e renminbi cinesi. In quest’ultimo caso però è necessario aprire un conto su paypal.com.cn e non è possibile effettuare transazioni da questi account agli account di paypal.com, quindi gli utenti cinesi risultano esclusi dalle transazioni a livello internazionale.
Storia
Originariamente PayPal era un servizio per l’invio di denaro via PDA, software che successivamente venne sostituito da un sistema basato sul web, divenuto straordinariamente popolare grazie al grandissimo numero di iscritti a eBay. In seguito a questa velocissima espansione, PayPal lamentava la perdita di circa 10 milioni di dollari ogni mese per via del gran numero di frodi subite: erano tante, infatti, le organizzazioni truffatrici che utilizzavano registrazioni automatiche e che creavano falsi account utilizzando documenti rubati. Per ovviare a questo problema PayPal creò un innovativo sistema, chiamato CAPTCHA, che prevedeva l’inserimento, in fase di registrazione, di un numero che appariva all’interno di un’immagine; questo sistema è attualmente utilizzato da un gran numero di siti internet che prevedono registrazioni univoche.
Quando eBay si rese conto della progressiva diffusione dei sistemi di pagamento online per le transazioni che avvenivano sul proprio sito, cercò di fare concorrenza a PayPal con un servizio di pagamento similare, chiamato Billpoint. eBay lo rese il suo strumento di pagamento ufficiale, limitandolo però alle sole transazioni che avvenivano tramite eBay stessa. Per questo motivo, ossia per la possibilità di effettuare transazioni anche al di fuori di eBay, Billpoint non riuscì a superare la popolarità di PayPal, che insieme alle carte di credito prepagate come la PostePay, rimane ad oggi il sistema di pagamento elettronico più diffuso.
L’acquisizione di PayPal da parte di eBay risale al 2002, e contestualmente scattò anche il divieto di utilizzo del sistema su siti pornografici. Nel 2004 il totale delle transazioni effettuate via PayPal ammontava a 18.9 miliardi di dollari con una crescita del 55% rispetto all’anno precedente; una crescita forte e inarrestabile, basti pensare che l’anno successivo, nel 2005, il totale delle transazioni effettuate raggiunse i 27.5 miliardi di dollari.
Attualmente PayPal è attivo in oltre 190 paesi in tutto il mondo, con circa 123.000.000 di account attivi, e ogni secondo PayPal effettua, in media, transazioni per circa 1.128 dollari.
In caso di acquisti su eBay, PayPal tutela tutte le transazioni contro eventuali frodi, mentre questa protezione non è attiva in caso degli altri intercambi di denaro che si possono effettuare tramite il sito.ù
Nel nostro paese sono attivi circa un milione di conti virtuali, ed attualmente risulta essere il metodo di pagamento più comune per gli acquisti effettuati su eBay, e questo nonostante l’applicazione di commissioni per la ricezione di denaro. Soprattutto dal 2005 il sito PayPal italiano ha registrato una grandissima crescita, tanto che la Nielsen/Netratings gli attribuì il terzo posto tra i siti a matrice finanziaria più ciccati, dopo BancoPosta e Carta Sì. È importante però, prima di attivare un account o di iniziare a utilizzarlo, leggere molto attentamente i termini e le condizioni del servizio: non tutti infatti sanno che PayPal può bloccare i fondi dei propri iscritti anche per sei mesi, impedendone il prelievo e l’utilizzo. Alcuni utenti particolarmente scontenti si sono addirittura organizzati in siti come NoPayPal, per rendere pubblici i pericoli e le mancanze di questo servizio.
PayPal offre protezione solo ed esclusivamente per gli acquisti effettuati tramite eBay, per il valore di 500 e 1000 euro. Un esempio pratico per comprendere meglio la natura di questo tipo di rimborso: se la cifra per cui viene richiesto il rimborso è di 1200 euro e il venditore ha la somma disponibile sul conto, entro 10 giorni la cifra viene interamente rimborsata. In caso il venditore non abbia fondi, PayPal rimborsa ‘personalmente’ la cifra coperta di 500 o 1000 euro, mentre i rimanenti 700 o 200 verranno rimborsati solo non appena saranno disponibili.
Questo tipo di ‘assicurazione’ non è disponibile per gli acquisti al di fuori di eBay, e viene offerta solo se la cifra da rimborsare è fisicamente, o meglio dire virtualmente presente nell’account del venditore.
PayPal è uno dei principali servizi chiamati di escrow, ossia con specializzazione nei pagamenti per il commercio elettronico, che con servizi diversi e differenziati richiedono a chi compra di versare l’importo in un account prima di effettuare il pagamento, poi sbloccano la somma per inviarla al venditore solo se il compratore autorizza il pagamento dopo aver ricevuto la merce.
Il bonifico è un trasferimento di fondi che avviene per mezzo bancario, da un Ordinante, che può essere una persona fisica o giuridica, a un Beneficiario. Il trasferimento può avvenire in modo virtuale, ossia con un addebito e un accredito di fondi dai rispettivi conti correnti bancari, oppure fisicamente, ossia presentando fisicamente i contati allo sportello di banca da cui ‘parte’ il prelievo o ritirando gli stessi contanti allo sportello in cui ‘arrivano’. Solitamente è previsto il pagamento di una commissione per chi invia il denaro, che può variare in base al tipo di bonifico ordinato, dall’urgenza o meno del trasferimento, dall’importo, dalla valuta e dal paese di destinazione.
Fino alla fine del 2007 per effettuare un bonifico bancario bisognava indicare le coordinate bancarie del destinatario, ossia i ‘famosi’ ABI, CAB, CIN, oltre ovviamente al numero di conto corrente. Dal 1° gennaio del 2008, invece, al posto delle coordinate bancarie nazionali, è obbligatorio inserire un codice chiamato IBAN, che sta per International Bank Account Number, che contiene al suo interno tutti gli altri dati. Tutti i bonifici interbancari, cioè che prevedano il trasferimento di fondi da una banca a un’altra, sono identificati con un codice univoco a 11 cifre chiamato Codice di Riferimento Operazione, o più semplicemente CRO. Il codice CRO viene rilasciato dalla banca ‘mittente’ al cliente ordinante che può comunicarlo al beneficiario per permettergli di verificare l’avvenuta ricezione dei fondi presso la sua banca. Nel caso la banca dell’ordinante e del ricevente sia la stessa solitamente si utilizza un altro tipo di codice, chiamato Codice di Riferimento Interno, e quindi CRI.
I bonifici interbancari possono essere ‘ordinari’, ossia non urgenti e di importi non rilevanti, oppure al contrario urgenti o con grandi importi. Soprattutto in questi ultimi casi il trasferimento deve avvenire utilizzando dei circuiti interbancari speciali che permettono l’accredito di della valuta in tempi ridotti, ad esempio lo stesso giorno o quello successivo, al posto dei ‘soliti’ tre giorni lavorativi, che è il tempo necessario per l’accredito di valuta in caso dei bonifici ordinari.