Diventare un’azienda di successo è una questione di fedeltà. Non ci sono mode o tendenze che tengano. È tutta una questione di impegno per costruire e non abbandonare mai una propria visione di lungo periodo. Un’azienda di successo sfrutta un sistema fatto di persone, prodotti e processi in grado di apprendere e migliorarsi continuamente per assicurare il massimo valore per i propri clienti e la società.
Un’azienda di successo non segue le mode e va al passo della tartaruga
Un’azienda di successo ha innanzi tutto una visione che nasce da una trasformazione culturale profonda. Si inizia dall’alta dirigenza, ma subito dopo si passa al coinvolgimento dal basso dell’intera organizzazione. È una questione di tempo e non ci sono scorciatoie, né facili traguardi.
Fretta non è sinonimo di velocità
L’azienda di successo ha quindi leader capaci di non guardare alla redditività di breve periodo e ai propri dipendenti e fornitori come braccia o fonti di materiali a buon mercato. Continuità è la parola d’ordine, perché non c’è azienda di successo che non consolidi le proprie esperienze e competenze per farne prima di tutto un patrimonio dell’impresa, da tramandare e instillare in un eventuale ricambio di dirigenza. Un modello di management vincente è quello della giapponese Toyota, primo produttore al mondo di autoveicoli… chiamata a descriversi nel libro Toyota-Way questa azienda di successo non esita a rivendicare la propria lentezza e costanza: meglio essere come una tartaruga che veloci e incostanti come la lepre. In molte imprese, al contrario, è la fretta (scambiata per velocità!) il mantra di imprenditori e manager: questo però porta di fatto risultati altalenanti in termini di qualità, solo temporanei successi e spesso dolorosi insuccessi.
Cosa imparare da un’azienda di successo
Nei momenti di crisi mantenere fede alla propria missione, ponendosi obiettivi di medio-lungo periodo, consente di allargare i propri orizzonti e ottenere inattesi risultati economici. Imparare da un’azienda di successo come Toyota vuol dire quindi per noi italiani smettere di piangerci addosso, giustificarci per le azioni del passato, accontentarci di risultati mediocri, in favore della riscoperta della nostra capacità di proporre soluzioni innovative e creative capaci nel lungo periodo di costruire vantaggi competitivi sul mercato, rinunciando a trovare facili scorciatoie. Se noi italiani smettessimo di perdere tempo a spiegare perché non abbiamo e non possiamo fare questa e quell’altra cosa, ma guardassimo oltre, agendo, un passo dopo l’altro, verso l’obiettivo prefissato e se solo dedicassimo alla ricerca di soluzioni la metà del tempo che impieghiamo per giustificarci, avremmo più aziende di successo. E soprattutto ci sentiremmo molto, molto meglio.